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Le tue domande... |
UDITO:
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- Come
funziona il mio orecchio?
- Come viaggia il suono
attraverso l'orecchio?
- Perché
si perde l’udito? Quali sono le cause?
- Se
sono spesso in mezzo ai rumori il mio udito si danneggia?
- Perché
alcuni suoni li sento bene e altri no?
- Sento
ma non capisco… a cosa è dovuto?
- Il
test dell’udito è doloroso?
- Cosa
sono e a cosa sono dovuti quei fischi/ronzii che sento nelle orecchie?
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1. Come
funziona il mio orecchio?
L’apparato uditivo viene suddiviso in
tre parti che prendono il nome di: orecchio esterno, medio e interno.
L'orecchio capta i suoni, li traduce in impulsi elettrici e li trasmette,
per mezzo di fibre nervose, al cervello, dove vengono letti ed interpretati.
Per capirne di più si può immaginare di entrare in questo
organo e "visitare" le sue diverse parti....
Orecchio esterno
Costituito dal padiglione auricolare e dal condotto uditivo esterno, l’orecchio
esterno raccoglie e convoglia le onde sonore alle strutture dell’orecchio
medio e, grazie alla sua particolare conformazione anatomica, garantisce
un’adeguata protezione della membrana timpanica da agenti e fattori
esterni.
Orecchio medio
L'orecchio medio contiene i tre più piccoli ossicini del corpo
umano: martello, incudine e staffa. Stimolati dal timpano, entrano in
vibrazione e i loro movimenti trasmettono all'orecchio interno tutta la
sofisticata gamma dei suoni.
Orecchio interno
Complesso sistema di cavità accolte nella rocca petrosa, l’orecchio
interno è sede dei recettori periferici dell’apparato uditivo
(coclea) e vestibolare (labirinto). La coclea è costituita da cellule
ciliate che effettuano la traduzione dei suoni da vibrazioni ad impulsi
elettrici che, tramite le fibre del nervo acustico, arrivano al cervello
dove determinano la sensazione sonora.

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2. Come
viaggia il suono attraverso l'orecchio?
L'orecchio è un organo di piccole dimensioni,
ma è una delle più grandi meraviglie del mondo! L'anatomia
dell’orecchio è tale da captare le onde sonore e amplificarle.
Una volta che queste onde sonore penetrano nell'orecchio, esse seguono
quello che può sembrare un percorso lungo e tortuoso, ma di cui
ogni passo svolge una funzione ben precisa. Ecco come funziona:
- I suoni provenienti dal mondo esterno vengano
captati dall'orecchio esterno, costituito dal padiglione auricolare
e dal condotto uditivo. Quando le onde sonore penetrano nell'orecchio,
il condotto uditivo amplifica il livello sonoro dei toni che agevolano
la comprensione del parlato.
- Il condotto uditivo protegge inoltre la membrana
che separa l'orecchio esterno dall'orecchio medio. Essa si chiama "timpano"
e vibra al contatto con le onde sonore.
- Le vibrazioni vengono trasferite verso tre ossa
di piccole dimensioni chiamate ossicini. Esse sono il martello, l'incudine
e la staffa e funzionano da ponte tra il timpano e l’orecchio
interno.
- Attraverso gli ossicini, le vibrazioni raggiungono
la coclea. La coclea è una capsula a forma di spirale somigliante
a una chiocciola e contenente un sistema di tubi pieni di liquido.
- Quando il suono raggiunge la coclea, il
liquido inizia a muoversi mettendo in moto migliaia di minuscole cellule
ciliate.
- I movimenti delle cellule ciliate vengono trasformati
in impulsi elettrici che viaggiano lungo il nervo acustico fino al cervello
stesso.
- Il cervello interpreta gli impulsi elettrici
rendendo comprensibile ciò che viene detto.

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3. Perché
si perde l’udito? Quali sono le cause?
Diverse possono essere le cause di una perdita
d’udito (ipoacusia):
- Presbiacusia (cioè perdita uditiva) legata
all'invecchiamento.
- Esposizione a rumori troppo intensi (per esempio:
musica nelle discoteche, traffico in strada, lavoro
in ambiente rumoroso...).
- Ereditarietà.
- Problemi vascolari e circolatori.
- Meningiti.
- Trauma cranico.
- Ototossicità: certi farmaci possono esercitare
un'azione nociva sull'udito e sono per questo definiti ototossici
(cioè tossici per l'udito).
- Fumo e alcool.
- Malattie infettive: diverse malattie da batteri
e da virus (scarlattina, rosolia, meningite e altre) possono danneggiare
l'orecchio e provocare perdite di udito più o meno gravi.
- Traumi acustici (per esempio: colpi ravvicinati
d'arma da fuoco).
Per quanto riguarda i bambini le cause
principali possono essere:
- In età pediatrica molti bambini soffrono
di otite media, disturbo che, se trascurato, può causare
perdite uditive.
- Fattori ereditari.
- Infezioni congenite (TORCH).
- Prematurità.
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4. Se
sono spesso in mezzo ai rumori il mio udito si danneggia?
Chiunque lavori in ambienti rumorosi (officine
di riparazione auto, segherie, altoforni, addetti a martelli pneumatici,
discoteche, etc.) e viene a contatto per molte ore con suoni o rumori
di intensità elevata può andare incontro ad una perdita
di udito più o meno seria in base alla specifica sensibilità
di ognuno, all'intensità e durata di esposizione al suono,
all'efficacia dei mezzi di protezione usati (tappi antirumore).
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5. Perché
alcuni suoni li sento bene e altri no?
Perché la perdita di udito può riguardare solo una
certa porzione del campo uditivo (per esempio: una perdita in caduta sulle frequenze
acute comporta difficoltà nel sentire lo squillo del telefono,
il campanello della porta, l’ascolto della televisione oppure
la conversazione in ambienti rumorosi).
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6. Sento
ma non capisco… a cosa è dovuto?
E’ importante premettere che in un’ipoacusia è
necessario valutarne oltre all’entità, anche il tipo;
possiamo pertanto suddividere le ipoacusie in:
- Ipoacusia trasmissiva: quando la perdita uditiva è dovuta
ad un danno all’orecchio esterno o medio, cioè a
quella parte dell'orecchio che è preposta alla trasmissione
meccanica del suono. Chi è affetto da questa patologia
sente semplicemente tutti i suoni con minor intensità.
- Ipoacusia neurosensoriale: quando la perdita uditiva è
dovuta ad un danno all'orecchio interno che non è più
in grado di svolgere correttamente o completamente la funzione
di trasformazione delle vibrazioni sonore in impulsi nervosi.
Chi è affetto da questo tipo di ipoacusia sente ma non
capisce le parole.
- Ipoacusia di tipo misto: si verifica quando il danno è
contemporaneamente all'orecchio medio e all'orecchio interno.
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7. Il
test dell’udito è doloroso?
Il test dell’udito o esame audiometrico non è assolutamente
doloroso; può essere effettuato solo dopo un’attenta
indagine otoscopica (osservazione del condotto uditivo mediante una
piccola lampada) per accertarsi che non vi siano impedimenti all’esecuzione
e viene effettuato in una cabina completamente insonorizzata, indossando
un paio di cuffie collegate all’audiometro. Vengono inviati
dei suoni ad intensità decrescente per stabilire qual’è
il livello minimo di sensazione uditiva, alle diverse frequenze, andando
così a delineare la curva audiometrica sia per via aerea (appunto
indossando un paio di cuffie) sia per via ossea appoggiando un vibratore
dietro all’orecchio, a livello della mastoide.
Per avere un quadro il più preciso possibile si effettua
anche la rilevazione della soglia del fastidio, cercando i suoni elevati
che creano fastidio e si effettua poi la prova vocale in campo libero,
per conoscere il livello di discriminazione vocale del paziente.
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8. Cosa
sono e a cosa sono dovuti quei fischi/ronzii che sento nelle orecchie?
Sono rumori fastidiosi, a volte anche intensi, che si possono percepire
localizzati in uno o in entrambi gli orecchi, oppure genericamente
all’interno della testa.
Gli acufeni possono esprimersi in molti modi: comunemente sono percepiti
come fischi “sottili” di frequenza acuta, altre volte come ronzii e quindi più spostati
verso le frequenze gravi, in altre occasioni
hanno uno suono variabile e diffuso su tutte le frequenze dell'udibile, oppure sono di tipo pulsante
come il cuore o intermittente come uno scatto meccanico.
Gli acufeni non sono definibili come una specifica malattia, possono
costituire un sintomo di malattie, non necessariamente a carico dell'orecchio
o delle vie acustiche, anche se molto spesso dietro all’acufene
c’è solo un modestissimo danno all’orecchio interno.
Nella maggior parte dei casi gli acufeni sono di tipo soggettivo cioè
possono essere percepiti solo dal soggetto che ne soffre, solo in
rarissimi casi sono di tipo oggettivo, vale a dire che sono ascoltabili
anche da un esaminatore esterno.
Gli acufeni oggettivi sono generati da un movimento meccanico all'interno
del cranio o nel distretto cervico facciale. Alcuni esempi sono costituiti
da piccole contrazioni cloniche di alcuni muscoli o dalla rumorosità
del torrente sanguigno nelle arterie.
Gli acufeni soggettivi nascono all'interno delle vie uditive o del
cervello e sono invece un suono “fantasma”, udibile unicamente
dalla persona che ne soffre.
Il luogo che “da il via” agli acufeni è, secondo
le ricerche più recenti, sempre l’orecchio interno
(la chiocciola) nel quale una sofferenza anche lieve e transitoria
può dar luogo ad acufene.
Spesso altri piccoli problemi agiscono creando o potenziando gli effetti
del piccolo danno all’orecchio (e cioè la percezione
dell’acufene): problemi di articolazione cervicale o temporomandibolare
o di postura, problemi all’orecchio medio, cause vascolari o
problemi alle vie nervose tra l’orecchio e il cervello.
Tuttavia bisogna ricordare che, in realtà, spesso gli acufeni
vengono mantenuti in essere dal cervello anche se la causa di partenza
del disturbo non è più attiva.
Per ulteriori dettagli clicca qui.
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